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Gen 06

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Lug 31

Gegè Telesforo 5Tet - Impossible Tour -

 

Gegè Telesforo 5TET

 

IMPOSSIBLE TOUR

 

 

Gegè Telesforo - Vocal 

Dario Deidda - Bass

Domenico Sanna - Piano & Keys

Michele Santoleri - Drums

Daniela Spalletta - Vocal & Keys 

 

Un concerto speciale, elegante, carico di passione e di valori umani ed artistici, che unisce il
repertorio e l’esperienza di GeGè e Dario all’energia di Domenico e Michele, due giovani,
eccezionali musicisti. La fantastica Daniela dona alla band il suo incredibile talento dando vita ad
un momento di musica felice, allegro ed allo stesso tempo, complesso e ricercato.

 

GeGè Telesforo


La vittoria del Jazzit Award per 10 anni consecutivi dal 2010 al 2019 come miglior voce
maschile corona un periodo importante caratterizzato da un numero incredibile di concerti a
dall’affermarsi delle sue molteplici attività:
1- musicista e vocalist : “SONGBOOK” , libro di spartiti e compilation on line, é la raccolta dei
suoi numerosi successi.

 

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Ago 05

Luca Aquino / Giovanni Guidi Duo

Luca Aquino  Giovanni Guidi Duo

 

 

Luca Aquino - Tromba

Giovanni Guidi - Piano 

 

Dove andare a cercare quello che non abbiamo ancora scoperto? Dove prendere le idee
che faranno la nostra musica nuova e diversa da come la pensavamo prima? Dove nutrire
i nostri strumenti di quelle emozioni che li possono rendere voci, a volte familiari e altre
volte estranee, ma che ci incuriosiscono?
Nei luoghi più semplici. Nelle canzoni.
Perché? Perché se non fossimo stati due cantanti mancati, non avremmo mai suonato i
nostri strumenti.
È così che vi porteremo nel nostro viaggio, dove le parole anche se esistono già, le
potrete scegliere voi, ed ogni melodia sarà un pezzo di un racconto che riguarda tutti.
La storia delle nostre vite.
Giovanni & Luca

 

BIO Luca Aquino Luca Aquino è uno musicisti dei jazz italiani più apprezzati nel panorama internazionale. La sua storia con la tromba non è tradizionale infatti inizia a suonare all’eta’ di diciannove anni da autodidatta. Poco dopo abbandona lo strumento per terminare Economia e Commercio all’Università. L’amore per il suono di Miles Davis e Chet Baker lo riconduce allo studio della tromba e lo porta a dedicarsi completamente alla musica. Nel 2007 pubblica il suo primo album da leader “Sopra le Nuvole “con Universal Music Group e un anno dopo registra “Lunaria” con ospiti Roy Hargrove e Maria Pia De Vito. Con “Lunaria” vince il “Top Jazz”. Da questo momento è tutta una carriera in salita di successi e riconoscimenti. Amato dal pubblico e dagli addetti ai lavori la passione per la sperimentazione e ricerca di luoghi insoliti in cui registrare, sono tra gli aspetti più caratterizzanti del trombettista. Lo spirito del viaggiatore è allo stesso tempo metafora perfetta del suo percorso artistico ed espressione della sua cifra stilistica. Giovanni Guidi Nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21 , trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006, nel 2010 e nel 2016 tre Cd per l’Editoriale l’Espresso. Attualmente , oltre alla collaborazione con Enrico Rava Special Edition, al duo “Closer” con Daniele Di Bonaventura al bandoneon, al quintetto “Brotherhood ” co-diretto con Fabrizio Bosso e Francesco Bearzatti e che comprende Eric Wheeler al contrabbasso e Joe Dyson alla batteria, è leader di propri gruppi : il trio con Thomas Morgan e Joe Lobo, a cui,nell’album “Avec Le Temps” (ECM) che sarà pubblicato a Marzo 2019, si sono aggiunti Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Berlino Jazz Festival, Copenhagen Jazz Festival, Barcelona Jazz, Varsavia Jazz Days, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival , Shenzen Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Santiago del Cile , Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong, Tokyo, Osaka, Jakarta. Il primo album a suo nome “Tomorrow Never Knows” è stato pubblicato nell’agosto ’06 per l’etichetta giapponese VENUS e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta CAM JAZZ : i primi due “ Indian Summer “ e “The House Behind This One” in quartetto, “The Unknown Rebel” con una formazione allargata a dieci elementi e “We Don’t Live Here Anymore”, registrato a New York con Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver: E’ del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City Of Broken Dreams” inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, cui sono seguiti ” This Is The Day” sempre in trio e “Ida Lupino” con Louis Sclavis, Gianluca Petrella e Gerald Cleaver. Per la stessa etichetta aveva precedentemente inciso due album con Enrico Rava: “Tribe” e “ On The Dance Floor”. Ha vinto poi vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz , come miglior nuovo talento 2007 e con l’album “Ida Lupino” si è aggiudicato il premio come miglior disco italiano del 2016. Nel giugno dello stesso anno ha pubblicato l’album “Rebel Band” per l’Editoriale L’Espresso nell’ambito della collana dedicata ai più importanti jazzisti italiani. Nel luglio 2017 ha compiuto un lungo tour europeo con l’ Enrico Rava – Tomasz Stanko Quintet. In Agosto 2018 si è esibito in piano solo in Cile, Uruguay, Argentina e Brasile. In Autunno ha compiuto un lungo tour Europeo nel Rava – Lovano Quintet, da cui è stato tratto l’album live ” Roma” per la ECM

 

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Ago 03

Olivia Trummer Trio - For You -

 

OLIVIA TRUMMER TRIO

 

“FOR YOU”


Olivia Trummer: voce, pianoforte, wurlitzer  


Rosario Bonaccorso: contrabbasso


Nicola Angelucci, batteria

 

Olivia Trummer, pianista, compositrice e cantante tedesca, nasce in una famiglia di musicisti e sviluppa il suo rapporto con la musica come fosse una lingua madre, trovando in essa la miglior espressione per il proprio mondo interiore. Nel corso degli studi classici scopre la sua passione per la composizione e l’improvvisazione, che la porterà in seguito a volare oltreoceano per il Master’s Degree alla Manhattan School of Music di New York City. Le sue composizioni traggono ispirazione dal suo intero percorso, spaziando con naturalezza dalla classica al jazz fino alla sfera del singer-songwriter in cui, grazie all’innata eleganza della sua voce, morbida e versatile, Olivia crea un universo unico ed intensamente poetico. Vincitrice del prestigioso Jazz Award Baden-Württemberg nel 2019 è considerata a livello internazionale una delle più interessanti artiste della sua generazione. Il nuovo lavoro di Olivia Trummer For You, il cui album omonimo è pubblicato da Warner Music Italy, raccoglie il frutto del lavoro e delle esperienze degli ultimi anni e le trasforma in un invito ad accrescere la comprensione di sé in tutte le sfaccettature e ad abbracciare il cambiamento come valore. Pur essendo chiaramente jazz nella sua creazione e nella sua essenza, For You irradia anche l'immediatezza del pop, del gospel e dell'RnB, evocando a volte i cantautori degli anni Settanta. Ad accompagnarla in questo viaggio due fuoriclasse del panorama jazzistico italiano: Rosario Bonaccorso è contrabbassista di grande esperienza ed eleganza, con alle spalle quarant’anni di attività come leader e come sideman di artisti internazionali. Conosciuto e amato per il suo suono, le sue composizioni e le sue profonde capacità comunicative, a volte aggiunge allo strumento anche la sua voce calda ed espressiva. Il batterista e compositore Nicola Angelucci è diventato uno dei più stretti collaboratori di Olivia sin dal loro primo incontro, nel 2016. Descritto da Benny Golson come "il miglior batterista d'Europa", entusiasma il pubblico e i musicisti allo stesso modo con la sua eleganza ritmica, le sue multiformi dinamiche e la sua empatica presenza sul palco. Recente l’uscita del suo ultimo album Changes, interamente dedicato a sue composizioni. Ritmicamente e armonicamente intrecciati, il trio esplora e rende sempre più “liquidi” i confini tra jazz e "good pop", sorprendendo chi ascolta per la leggerezza della musica e, nel contempo, la sua densità e profondità lirica: ogni canzone si sforza di aprire una porta su un futuro migliore e contemporaneamente apre una finestra sull'universo artistico genuino e intrigante di Olivia Trummer

 

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Ago 02

Machine Head Quintet - Runaway

 

Machine Head Quintet

 

 

Massimo Morganti trombone, efx
Marco Postacchini sax, efx
Nico Tangherlini keyboards
Roberto Gazzani bass, computer programming
Andrea Morandi drum

 

L’album “Runaway” dei Machine Head Quintet nasce sia come normale prosecuzione stilistica del precedente lavoro discografico “Fuori dal chorus”, sia come formula di sviluppo del gruppo in merito all’evoluzione degli elementi compositivi utilizzati nei brani che compongono la scaletta. Il progetto discografico si basa, come il precedente, su otto composizioni originali e una “cover”. L’idea di impostare il proprio repertorio quasi esclusivamente su composizioni scritte di proprio pugno è supportata dalla possibilità di avere a disposizione diversi stili compositivi riferiti ai differenti “compositori” che militano nella formazione fin dalle sue origini. Questa caratteristica rende particolarmente vario il sound generale del disco, che da un lato si trasforma in continuazione a seconda della “penna” da cui nascono i brani, dall’altro offre un impatto timbrico e sonoro relativamente uniforme derivante dall’utilizzo dell’elettronica sia in termini di programmazione, sia in relazione all’uso degli effetti da parte di tutti e cinque i componenti. L’esperienza live che separa il primo dal secondo disco ha attivato un procedimento di maturazione che si riflette sulla complessità delle composizioni ma anche sulla scelta delle sonorità. Il grande elemento di novità di “Runaway”, tra gli altri, è probabilmente riferibile all’utilizzo dello strumento armonico in maniera sistematica. Le nuove composizioni messe in cantiere subito dopo l’uscita del primo album, hanno mostrato l’esigenza di integrare la condotta quasi esclusivamente contrappuntistica del precedente lavoro (che non si avvaleva del supporto armonico) con il ricorso ad una dimensione maggiormente legata alla verticalità delle armonie. L’ingresso delle tastiere ha permesso anche di aggiungere nuove sonorità legate al discorso dell’elettronica, completando il quadro timbrico generale fortemente incentrato sull’uso degli effetti. La cover con cui si apre l’album (questa volta in testa alla scaletta, a differenza del precedente) vuole essere sia un omaggio allo storico gruppo rock dei Deep Purple a cui si ispira il nome del quintetto, sia una forma di mescolanza degli elementi legati alla matrice jazzistica del gruppo con una composizione diventata ormai da decenni un’icona della storia del rock: Smoke on the water. Con questo secondo lavoro discografico si conferma il connubio particolarmente felice tra i Machine Head Quintet e l’etichetta discografica romana “Groove master” che anche questa volta ha deciso di condividere questo tipo di progettualità e di inserirla all’interno delle proprie produzioni.

 

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